E’ scomparso oggi, in data 09/01/2017 il sociologo e filosofo Zygmunt Bauman all’età di 91 anni. Nato a Poznan nel 1925, molti sono stati i libri da lui firmati in cui analizza pezzo per pezzo, ogni singolo frammento di questa nostra società moderna, composta per lo più di “Amore Liquido” e “Paura Liquida”. Alcune delle sue ultime conferenze si sono tenute a Firenze in occasione del “Festival delle Generazioni” e della serie di incontri “Sulla Scia dei Giorni” tra il 15 e il 22 ottobre rispettivamente al Teatro Verdi e al Teatro della Pergola. Parlando di come il mondo contemporaneo abbia perso le proprie certezze, Bauman ha da sempre offerto con i suoi interventi un punto di vista e di studio che permette di allontanare le paure che condizionano l’uomo, definendole per lo più come “lo spettro che si impadronisce di noi quando ci troviamo senza difese”. Con la sua scomparsa, l’intero mondo della Cultura registra la perdita di uno dei più illustri intellettuali della storia contemporanea. Le Vento News vuole rendere omaggio alla memoria di Zygmunt Bauman con un testo, che rappresenta un manifesto alla vita, estratto dal suo libro “L’arte della Vita” edito da Laterza nel 2009:
“La nostra vita è un’opera d’arte, che lo sappiamo o no, che ci piaccia o no. Per viverla come esige l’arte della vita dobbiamo, come ogni artista, quale che sia la sua arte, porci delle sfide difficili (almeno nel momento in cui ce le poniamo) da contrastare a distanza ravvicinata; dobbiamo scegliere obiettivi che siano (almeno nel momento in cui li scegliamo) ben oltre la nostra portata, e standard di eccellenza irritanti per il loro modo ostinato di stare (almeno per quanto si è visto fino allora) ben al di là di ciò che abbiamo saputo fare o che avremmo la capacità di fare. Dobbiamo tentare l’impossibile. E possiamo solo sperare senza poterci basare su previsioni affidabili e tanto meno certe, di riuscire prima o poi, con uno sforzo lungo e lancinante, a eguagliare quegli standard e a raggiungere quegli obiettivi, dimostrandoci così all’altezza della sfida. L’incertezza è l’habitat naturale della vita umana, sebbene la speranza di sfuggire ad essa sia il motore delle attività umane. Sfuggire all’incertezza è un ingrediente fondamentale, o almeno il tacito presupposto, di qualsiasi immagine composita della felicità. È per questo che una felicità autentica, adeguata e totale, sembra rimanere costantemente a una certa distanza da noi: come un orizzonte che, come tutti gli orizzonti, si allontana ogni volta che cerchiamo di avvicinarci a esso.”
Zygmunt Bauman
©Testo: Simone Teschioni